Una nota giornalista iraniana ha smentito pubblicamente la notizia secondo cui la polizia morale sarebbe stata smantellata.
In seguito alla morte della giovane Mahsa Amini, la 19enne iraniana uccisa per mano della polizia morale, sono sorte numerose proteste nei confronti del regime islamico che hanno decretato l’arresto e l’uccisione di tantissimi manifestanti. Sarebbe sorta un’indiscrezione secondo cui la polizia morale iraniana sarebbe stata smantellata. La giornalista iraniana Masih Alinejad è intervenuta sulla questione dichiarando che la notizia è falsa. Masih Alinejad è una giornalista e attivista che da diversi anni si occupa di far sentire la voce delle donne oppresse dal regime iraniano.
Le dichiarazioni del procuratore generale
L’attivista iraniana è intervenuta pubblicamente in seguito alla diffusione della notizia dello smantellamento della polizia morale, confutando l’affermazione. Sarebbe stato il procuratore generale iraniano Mohammad Jafar Montazeri a diffondere la notizia, asserendo che la polizia morale iraniana era stata smantellata dalle autorità competenti presenti sul posto.
Il procuratore generale iraniano è stato successivamente citato dall’agenzia di stampa iraniana Isna. «La polizia non ha niente a che fare con la magistratura ed è stata abolita da chi l’ha creata». Sulla dichiarazione è intervenuta la tv nazionale iraniana. Le affermazioni del procuratore sono state smentite: «Nessun funzionario della Repubblica islamica dell’Iran ha detto che la Guidance Patrol è stata chiusa».
In tv la giornalista Masih Alinejad ha parlato degli obblighi culturali nei confronti delle donne, come quello di indossare il velo e di portarlo nella maniera corretta. Difatti, la giovane Mahsa Amini deceduta nel mese di settembre per mano della polizia religiosa, è stata condannata per aver indossato il velo nella maniera sbagliata. Aveva una ciocca di capelli che fuoriusciva dal velo.
L’attivista e giornalista ha poi raccontato le vicende in cui ha avuto a che fare con la polizia morale iraniana. «Sono stata inseguita da forze in borghese che mi hanno intimato di sistemarmi il velo. Mi hanno tagliato la strada, inseguito e alla fine estratto le pistole. […] Mi andò bene: mi rilasciarono subito e potei rientrare a casa in serata».